E’ stato un viaggio difficile, molto lontano da tutto quello che avevamo visto o provato in altre parti del mondo.
L’India mi ha chiamato, mi ha attirato a se in modo seducente e mistico, ma poi mi si è attaccata alla schiena come una scimmia furiosa, e c’è rimasta per molto tempo, anzi, è ancora li. Ogni tanto la sento urlarmi all’orecchio come una pazza puttana isterica, come una strega che cerca in tutti i modi di farmi ripiombare nelle sue vie più scure e malate…
Scrivere il libro è stato come una specie di esorcismo, se non altro per riuscire almeno ad alleggerire il peso che porto sulla schiena… ora è tutto quasi al suo posto, ora forse riesco a vedere di nuovo.
Comunque gli ultimi ritocchi, e il libro è pronto, non vedo l’ora di vederlo.
A prestissimo.
Nelle foto sotto: la ruota del Generale che sale sulla catena montuosa dell’Himalaya e che percorre lunghe ed estenuanti strade di fango tra le gole ghiacciate, una distesa di capanne e tende casa dei poveri e un po del traffico infernale ….