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INDIA E mi fissi con gli occhi di una capra

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INIDIA

E mi fissi con gli occhi di una capra

Questo è il titolo e la copertina del mio nuovo libro. Il primo è venuto da solo quando ancora ero in India. Per  la copertina invece, è stata dura scegliere tra le tante idee, ma alla fine, l’unica immagine che è riuscita a trasmettermi il contenuto del libro e anche il mio stato d’animo è stata lei e soltanto lei.  Sono veramente soddisfatto, perché è un opera d’arte, e per di più il dipinto è del nostro amico Marco Amato (un’altra anima tormentata). L’opera si chiama “Non guardarmi” ed è semplicemente perfetta.

Ho sempre adorato questo quadro, poi un giorno a casa di Marco, Giuliana mi dice: “Giò, eccola la copertina!” Indicandomi la figura bendata appesa al muro. Ho avuto i brividi e questo è quello che ne è venuto fuori dopo mille dubbi:  “è poco commerciale? Si capisce che il libro parla di un viaggio? E’ troppo triste? Ma non è meglio che ci sia la vespa?” Mi facevo e mi venivano fatte un sacco di domande e considerazioni, ma alla fine, dopo aver ricevuto anche la benedizione di Jack Hirschman e Agneta Falk, non ci sono stati più dubbi. Si sono sciolti tutti, dileguati come se non fossero mai esistiti.

Non voglio pensare a queste cose, non voglio essere ragionevole.

Fanculo i dubbi, a me piace questa, scrivo per esprimermi o almeno ci provo, e questo vuol dire farlo anche attraverso la copertina. Voglio che tutto rappresenti in pieno il mio pensiero e tutto quel mondo che si è creato durante e dopo il viaggio, e ora è fatta, si da inizio alla stampa. Dalla settimana prossima questo mio mondo ingovernabile, brutale, caotico, pauroso, crudo e vero sarà dato in pasto a chi vorrà leggerlo.

Questa volta ho deciso di fare  senza editore perciò c’è stato molto, molto lavoro, mi basta pensare al delirio dell’impaginazione, ma è stato bellissimo farlo anche se faticoso. Anche per questo ringrazio Giuliana per avermi aiutato a rileggere tutto un’infinità di volte e…  sempre lui, grazie Marco. Ti ho fatto impazzire e la maggior parte del delirio è stata colpa mia, ho aggiunto cose e frasi al libro anche dopo aver consegnato tutto per la stampa. Anche ora se ci penso potrei aggiungere qualcosa.

Un libro non finisce mai, non è mai finito, i pensieri vanno e vengono e cambiano.

A presto,

Giorgio.

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