Che cazzo di cavalcata………………
4 giorni di vento, pioggia,freddo e salite, con il Generale che ci fa attraversare le ande per entrare in Cile dove nel passo la temperatura era di 2 gradi. 4 giorni in cui non vede mai la quarta marcia e con le altre tirate al limite del possibile. Una pioggia incessante e vento contrario e laterale che ci sballotta a destra e sinistra. Quando ero li dentro non pensavo di riuscire a passare, ma come sempre la bellezza dei posti ci da la spinta per continuare. Gli alberi sembrano mostri immensi e le piante hanno foglie di 2 metri e in alto e ai lati le montagne sono innevate.
Oltre ai posti anche le fantastiche persone incontrate sono favolose, anche il doganiere dal lato cileno e’ fuori di testa e in 2 minuti abbiamo tutto in regola per continuare.
Ora giu’, giu’ fino al lago incantato per buttarci sotto una doccia bollente.
Continuiamo verso nord, verso il deserto di atacama che mai ho desiderato come in questi ultimi giorni. La pioggia e’ incessante e ci fermiamo per riposarci un attimo tremando come foglie sotto una piccola tettoia. Il minuscolo pueblo si chiama San Pablo. Veniamo avvicinati dai carabineros del chile . Restano increduli davanti al Generale e ci riempiono di domande sui viaggi. Si offrono di accompagnarci in un posto dove poter dormire per la notte, li seguiamo ma il posto e’ chiuso. Ci invitano ad andare a mangiare con loro, li seguiamo fino a quando per non perderli faccio il danno.
Non vedo quasi niente per la pioggia e prendo un gradino di asfalto con la marmitta e bum…..si spezza di netto il collettore di alluminio e la marmitta schiaccia la ruota. I denti della gomma spezzano il bordo della marmitta ma senza forare. Le gomme duro sono veramente dure!!!
I carabinieri intanto sono spariti e noi restiamo sotto l acqua a smontare tutto.
La faccio breve, finalmente arrivano i proprietari del motel, prendiamo una camera e chiediamo se c’e’ un posto per saldare il pezzo. Impossibile, il paese e’ troppo piccolo e non esiste nessuno che saldi l ‘ alluminio e in piu e’ il 31, domani il primo e fino al 2 o al 3 neanche nella citta che dista una ventina di km sara’ possibile trovare qualcuno. Quindi con il cuore in pace andiamo in una casetta di legno dove fanno la pizza, tranquilli che per 3 giorni non si puo’ fare niente. Entriamo e il titolare con un sorriso enorme ci urla:- Benvenuti alla pizzeria da Pablo!
Ordiniamo la pizza e Pablo ci chiede se siamo in macchina….spieghiamo la situazione e lui ci dice di andare a prendere il pezzo. Torniamo, mangiamo la pizza, saliamo nel furgoncino con lui e all’ora di cena del 31 Pablo ci porta a casa di un tizio che in 20 minuti ci salda il pezzo!
Finiamo di montare tutto a mezzanotte esatta e tiro l ultimo dado della ruota sotto un tetto di stelle allucinante con la sirena che annuncia il nuovo anno. Poi andiamo in vespa da Pablo a festeggiare insieme a tutta la sua famiglia dove ci abbracciano e baciano, dove tutti felici e ci accolgono come non mai, e a mangiando asado e brindando festeggiamo il nuovo anno in Cile con una famiglia mai vista prima e con il miracolo della saldatura compiuto……..
Ora direzione nord, atacama desert, pero’ prima devo pulire il carburatore che si e’ intasato di non so cosa!
Un lampeggio e un abbraccio dal favoloso Chile !!!
PS: Giada ieri mi e’ sembrato di vederti sopra un vulcano…………
What a Fucking Ride…
4 days of wind, rain, cold and uphill roads, with the General, who gets us through the Andes to cross into Chile over a pass where the temperature is 2 degrees. 4 days in which he never sees the fourth gear and the other gears are pushed to their limit. It rains constantly and headwinds and side winds toss us around. When I was in the pass, I thought I wouldn’t successfully get through it, but as always the beauty of the places gives us the motivation to keep going. The trees seem like giant monsters and the plants have leaves 2 meters high, the mountains are covered in snow on their tops and sides. Beyond the places, also the people we meet are amazing, the customs officer on the Chilean side is out of his mind and in 2 minutes we have all the documents in order to continue.
Now down, down to the enchanted lake to throw ourselves under a very hot shower.
We continue toward the North, toward the Atacama Desert that I’ve never desired as much as I have these last few days. The rain is constant and we stop to rest briefly under a small shelter, shaking like leaves. The small pueblo is called San Pablo. Some Carabineros del Chile come up to us. They are incredulous when
they see the General and ask us a lot of questions about our trips. They offer to take us to a place where we can sleep at night, we follow them but the place is closed. They invite us to go and have dinner with them, we follow them until, trying not to lose them, I have an accident.
I can barely see because of the rain and the muffler hits an asphalt step and boom… the aluminum slip ring breaks completely and the muffler presses against the wheel. The tread of the tire breaks the edge of the muffler but the tire holds. The hard tires are really hard! In the meantime the carabineros have vanished and we’re left under the rain to take everything apart. I make it short: finally the owner of the motel arrives, we take a room and ask if there’s a place to weld the broken piece…
No way, the town is too small and there’s nobody who can weld aluminum and moreover it’s the 31st and we won’t be able to find somebody until the 2nd or 3rd, not even in the city, which is 20 kilometers away. So, we forget about it and go to a small wooden house where they make pizza, convinced that there’s nothing we can do for the next few days. We go in and the owner shouts at us with a huge smile: “Welcome to the pizzeria Da Pablo”. We order some pizza and he asks us if we have a car. We explain the situation to him and he asks us to go and bring the broken piece. We go back in, eat the pizza and then we get into his van with him and, at dinner time on the 31st, Pablo drives us to a friend of his who welds our piece in 20 minutes! We finish assembling everything at midnight and I tighten the last nut of the wheel under an amazing roof of stars while the siren announces the new year. Then we go with the Vespa to Pablo’s to celebrate with his whole family, they kiss and embrace us and happily give us a welcome like we’ve never seen, and eating asado and toasting we celebrate the new year in Chile with a family we’ve never met before and with the miracle of the welding accomplished…
Now toward the North, the Atacama Desert, but first I must clean the carburetor that got jammed up with who knows what!
A flash of the headlight and an embrace from fabulous Chile
PS: Giada, yesterday I thought I saw you on a volcano…
Spero che in Colombia con il Generale Lee … non ve ne pentirete a salire paesi sudamericani.