Domani all’alba si parte, destinazione Londra… in macchina sempre con Giuliana, ma con le mie sculture selezionate per partecipare a The Grid Art Fair presso The Old Truman Brewery Brick Lane.
Tra le mie opere ci sono equilibristi e trapezisti senza braccia, ci sono gli intoccabili indiani, i
profughi, c’è l’innocenza impiccata, ci sono i matti con la camicia di forza, i sognatori fatti a pezzi
dalla società, c’è anche Cristo. Ci sono eremiti e l’urlo della natura, ballerini muti o saggi centenari.
C’è disperazione e la mia chiara “visione” delle lacrime di una natura che sta morendo.
Cerco di esprimere attraverso la scultura tutto il mio disagio sociale, tutto il dolore dell’animale
ucciso per gioco e dell’uomo che non riesce più a sognare.
La fuga continua, il tumulto interiore, la miseria umana, la morte del sogno e la ricerca disperata
della verità, a volte trovano pace quando si rinchiudono in un luogo sicuro, oppure il loro grido si fa
ancora più forte.
Giorgio Serafino
Sculture di Giorgio Serafino by Agneta Falk:
Queste sculture che ritraggono la condizione umana sono scolpite interamente con legno di ulivo, in
esse Giorgio Serafino esprime il tumulto interiore che da sempre lo accompagna, seguendo le venature
del legno in modo naturale, diventando un tutt’uno con il legno.
A volte si ha quasi la sensazione che il legno si scolpisca da sé, tale è la sensibilità della mano e della
mente di chi le crea.
Ogni scultura è indipendente, anche se assieme parlano come un coro.
La ricerca di Serafino nella creazione è quella di consentire al legno di rivelare la propria anima sotto
forma di gesti umani drammatici, come se in risposta alla domanda:
Conosci quel silenzio
che si leva più alto di un urlo
che si lancia contro
il muro dell’indifferenza
quel silenzio a cui
hanno tagliato la lingua
ma non smette di urlare.
Agneta Falk
English:
Among my works there are armless tumblers and trapeze men, the Indian
untouchables, the refugees, there is the hanged innocence, there are mad people with
straitjackets, the dreamers torn up by society, there’s Christ too. There are hermits and
the howl of nature, speechless dancers or hundred-year-old wise persons. There’s
desperation and my clear “vision” of the tears of a dying nature.
Through my sculptures I try to express my social uneasiness, all the pain of
the animal killed for a laugh and of the man who is unable to dream any
longer.
The ongoing escape, the internal turmoil, the human misery, the death of the
dream and the desperate search for the truth find peace, from time to time,
when they are allowed into a safe place, otherwise their scream gets even
louder.
Giorgio Serafino
GIORGIO SERAFINO: SCULPTURES by Agneta Falk
These sculptures,
portraying the human condition. Carved entirely
in wood from olive trees, Giorgio Serafino
brings out the inner turmoil he’s always
lived with, following the grain in the wood organically,
becoming one with the wood. One almost has a feeling
the wood at times carves itself, such is the
sensitive touch of the hand and mind of its
creator. Each sculpture stands alone, though
together they speak as a choir. Serafino’s
quest in creating is to allow the wood to reveal
Its own soul in the form of dramatic human
gestures, as if in response to the question:
Do you know that silence
that rises louder than a scream
that hurls itself against
the wall of indifference
that silence which has had
it’s tongue cut out
but never ever stops screaming.
—Agneta Falk
Traduzioni:Giada Diano