Montagne, paesini, boschi, la nebbia ingoia noi e gli alberi
cabine telefoniche “antiche” ma funzionanti…
Un anziano ci stringe la mano, si fa il segno della croce, ci stringe, ci augura buona strada… poi precisa: “non andate in Romania, e’ pieno di zi’ngari” .
Continuiamo tra case divorate dall’edera e miele venduto per strada proprio accanto alle casette delle api ( forse erano proprio loro a venderlo) poi la pioggia, poi il sole, un pasto abbondante a 3 euro e pieno di benzina altrettanto economico… curve paesi curati e vivi grazie ai contadini.
Piove parecchio ora prima del confine con la Romania, quasi siamo tentati di fermarci ma continuiamo, e il cielo si apre, la pioggia smette e i doganieri si chiamano l’un l’altro per parlare con il Generale che se ne sta li, fermo e tranquillo, come sempre.
Perche’ viaggiate con questo piccolo mezzo? mi chiede uno di loro…
Non lo so, rispondo, me lo chiedo anche io ogni volta…
Dovete essere un po’ matti nel cervello risponde ridendo…
Sicuramente!
Entriamo in Romania al tramonto prendiamo una stanza in un hotel lungo la strada e tutti i camionisti che ci sono impazziscono per il Generale, tra una birra e l’altra scattano foto impazziti e uno di loro, il piu’ grosso, avra’ pesato 150 kg, mi chiede se puo’ salire in sella per una foto. Mi prende un colpo ma vedo il Generale che mi strizza l’occhio facendomi capire che ce la puo’ fare. Sale con il cavalletto messo, il Generale scompare sotto la carne dell’uomo ma riesce tranquillamente. Ora so che il cavalletto e le sospensioni reggono alla grande.
Ora ripartiamo per un posto che e’ una figata pazzesca…
A presto un lampeggio e ripeto ancora…. Viaggiare dovrebbe essere obbligatorio.
Vado che sta venendo su un sole rosso da paura qua fuori!
Bel viaggio e bei posti, avanti così 🙂